1.450 km percorsi sinora per raggiungere l’Isola di Zembra in Tunisia
l nostro piccolo eroe Apollo continua a stupirci e metterci anche in apprensione. Il giovane capovaccaio era giunto alla periferia di Mazara del Vallo (TP) il pomeriggio del 10 settembre passando poi la notte sopra un muretto. Immediatamente sono stati avvertiti Enzo Sciabica ed Antonino Barbera, da sempre interessati alla conservazione dell'avifauna più rara e della natura in generale.
Il giorno dopo, 11 settembre, sin dal mattino presto si sono recati sul posto per fornire degli scarti di macelleria ad Apollo, che ha subito gradito, e a controllare che non fosse disturbato. Ripartito il giorno dopo, 12 settembre, è rapidamente giunto all'Isola di Favignana e da lì è andato verso l'Isola di Marettimo. Poi d'improvviso è successo che a pochi chilometri dalla costa di Marettimo, non si scaricavano più i dati GPS con conseguente ansia per la sorte del giovane.
Fortunatamente questa il segnale è ritornato rivelandoci che Apollo aveva passato due giorni nell'isola di Marettimo, dalla parte opposta alle antenne telefoniche del luogo, per cui era preclusa ogni possibilità di scaricare i dati. Dopo qualche ora i collegamenti sono di nuovo cessati per ricomparire con i dati GPS che indicavano Apollo in mezzo al mare, a ben 90 km da Marettimo, mentre viaggiava a 35 km all'ora verso Capo Bon in Tunisia.
Da quel momento è stato seguito continuamente sino a che non è giunto nella piccola isola tunisina di Zembra, prossima a Capo Bon, dopo un viaggio di 170 km sopra al mare, durato 5 ore. Il bravissimo Apollo ha dimostrato che un capovaccaio nato in cattività e tenuto per un anno in voliera è capace di cavarsela egregiamente nel trovare la rotta classica dei capovaccai italiani e percorrere un lungo braccio di mare senza alcuno sforzo.
Ora rimangono "soltanto" circa 2.500 km da percorrere superando il Sahara, per arrivare in uno dei paesi del Sahel come Mali o Niger.