Il Progetto Capovaccaio è nato nel 1993 principalmente per iniziativa dell’ornitologo Guido Ceccolini, che, considerato il progressivo e severo declino della specie in Italia, ebbe l'idea di raccogliere, nel corso degli anni, gli individui di capovaccaio ricoverati in centri di recupero spagnoli e non più liberabili per avviare con essi un programma di riproduzione in cattività.
Ciò con lo scopo principale di liberare i giovani nati da questi animali irrecuperabili e sostenere, così, la popolazione italiana ormai ridotta al lumicino.
I rilasci hanno avuto inizio nell'anno 2003 ed hanno permesso la liberazione di 19 esemplari sino al 2015.
Attività
- Riproduzione in cattività. Nel 2015 l'Associazione CERM ONLUS dispone, presso l'omonimo centro di riproduzione situato a Rocchette di Fazio (GR, Toscana), di 38 individui di capovaccaio di diversa età e provenienza, parte dei quali è destinata alla riproduzione in cattività.
- Restocking, cioè rilascio in natura di giovani individui. L'attività viene realizzata adottando un preciso protocollo operativo (metodo hacking).
- Gestione di aree di alimentazione. Dal 2013 l'associazione CERM gestisce un carnaio nel Parco della Murgia Materana (Basilicata).
- Monitoraggio della popolazione lucana. I soci del CERM di Matera monitorano le coppie di capovaccaio nidificanti in Basilicata per verificarne il successo riproduttivo.
Gestione e finanziamenti
Dal 1993 al 2006 il progetto è stato gestito dal WWF Toscana e finanziato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Grosseto. Dal 2006 il progetto è stato preso in carico dai volontari del CERM che hanno fondato nel 2011 l’omonima Associazione CERM, senza ricevere più alcun finanziamento diretto.
Nel 2015, vista la drammatica situazione della specie, le attività di riproduzione in cattività e restocking vengono realizzate dall'Associazione CERM su incarico del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.
Dal 2013 l'Associazione CERM, su incarico della Regione Basilicata, gestisce il progetto “Interventi di tutela e conservazione a favore del capovaccaio in Basilicata” che prevede il rifornimento di un carnaio nel Parco della Murgia Materana (MT) ed il monitoraggio della popolazione lucana di capovaccaio.
L'Associazione CERM purtroppo non dispone di finanziamenti stabili ed adeguati a portare avanti tutte le attività che sarebbero necessarie per scongiurare l'estinzione della specie in Italia. Se condividi i nostri obiettivi e vuoi offrire il tuo contributo clicca qui.